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La fotografia, oggi Tuesday, 3 February 2009

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Vagando su internet, e nel dettaglio su siti specialistici di astronautica (mia celata passione fin da bambino), ogni tanto trovo persone che si sorprendono della qualità di un’immagine fotografica di trenta o quarant’anni fa. E’ una cosa che mi fa molto pensare, e mi lascia un po’ allibito.

Mi fa pensare a cosa abbiamo veramente raggiunto oggi, dal punto di vista tecnologico e culturale, e a che livello di percezione storica è in grado di arrivare (in basso) la mente umana.

Se è vero che la tecnologia ha permesso a moltissimi di avvicinarsi al gesto dello scattare una fotografia, è altrettanto vero che ha completamente sepolto una tradizione storicamente solida ma culturalmente invisibile (per la massa) come quella della fotografia, intesa come espressione artistica dotata di mezzi e stili ben preesistenti all’era digitale.

La quasi totalità dei profani che oggi sfoggiano una digitale al collo è convinta che la fotografia analogica abbia, rispetto alla fotografia digitale moderna, lo stesso divario qualitativo che corre tra un vecchio disco monofonico in vinile e un moderno dvd in surround.

Dotata di memoria storica scadente, la specie umana si arrabatta a cercare necessarie civiltà perdute per spiegare opere di ingegno semplicemente dimenticate perché sommerse da una delle tante ondate di barbarie che le civiltà sanno regalare.

Prima o poi probabilmente vedremo una puntata di Voyager dedicata alla misteriosissima civiltà che, senza manco uno straccio di sensore CCD, seppe imperturbabilmente realizzare immagini fotografiche stupefacenti semplicemente usando pezzi di vetro lavorato (talvolta a mano), e qualche intruglio chimico capace di reagire alla luce…

Insomma, tutto questo rutilante mondo digitale, quanto ci ha dato e quanto in realtà ci ha tolto?

Mitch Dobrowner Sunday, 10 August 2008

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Ecco, quando io parlo di foto straordinarie, parlo di opere come quelle realizzate da Mitch Dobrowner. Oltre che sul suo sito, potete vedere parecchie sue foto in dimensione più grande (e quindi godere davvero) qui: foto di Mitch Dobrowner.

Summer Nights Thursday, 12 June 2008

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Il mio fotografo preferito è Robert Adams. Uno dei suoi libri più belli si intitola Summer Nights, una collezione di foto realizzate di notte, e qui accanto potete vederne un esempio. Molte di quelle foto sono disponibili qui, e sono una vera goduria per gli occhi.

PS. Ovviamente ho provato anche io a fare delle foto di questo tipo. Sempre ovviamente, non ci sono riuscito. Ed è lì che si capisce che, sebbene in apparenza semplici, le opere dei grandi maestri sono inarrivabili. No, non ci son cazzi.

Taglio & cucito: le fotografie Wednesday, 2 January 2008

Posted by codadilupo in Fotografia, Vita varia.
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Dopo avere raccontato del set fotografico di taglio & cucito, ecco qui due foto tratte da quella sessione. Guardate da voi che bel po’ po’ di ragazze (per non dire del principino Spiff) !

taglio_cucito1.jpg

taglio_cucito2.jpg

Taglio & cucito & fotografie Wednesday, 19 December 2007

Posted by codadilupo in Fotografia, Vita varia.
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Sabato scorso, un bel pomeriggio tra cazzeggio e foto.

Spiego. Un bel giorno Lady M. mi chiede se mi va di fare dei ritratti di gruppo alla loro combriccola di taglio&cucito. Poiché tante donne contemporaneamente non mi capiterà mai più di vederle, accetto con entusiasmo, sebbene il ritratto non sia propriamente il mio genere. Ma si sà, le sfide mi intrigano, e poi avevo l’opportunità di farlo tra amiche in totale relax.

Quindi sabato scorso arrivo bel bello armato di Graflex (ovviamente IL ritratto è in grande formato, sennò è un ritratto a metà) e di Rolleiflex (per le istantanee mordi e fuggi). Protagoniste del set, Lela (la padrona di casa) con  suo figlio Spiff, Lady Macbeth, Maredidirac, Milady de Winter, e Barbara.

Le ragazze sono state fantastiche, hanno avuto tanta pazienza anche quando le stressavo per dirgli “spostati un po’ più in là” oppure “gira leggermente la faccia”. Il migliore di tutti è stato il piccolo Spiff, che avrà un futuro da fotomodello.

Alla fine, i tanti complimenti mi hanno un po’ confuso, perché a me sembra del tutto normale fare quello che faccio. Anzi, sono io a dover ringraziare per una accoglienza, disponibilità e carineria sinceramente fuori dall’ordinario.

Se qualcuna delle partecipanti al set mi legge… si, tu… proprio tu… GRAZIE!

Lo sviluppo dei negativi avrà luogo il prossimo weekend. Per la stampa occorrerà attendere il disgelo della camera oscura. Ma saranno delle grandi foto!

Il gatto fotografo Wednesday, 19 December 2007

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Materiale occorrente:

  • una fotocamera digitale piccolissima (le keychain camera vanno benone);
  • un controllo esterno della fotocamera;
  • una scatoletta dove mettere il tutto;
  • un gatto a cui piace andare a spasso, e a cui appendere la scatoletta di cui sopra.

Lo ha fatto questo bel gattone: http://www.mr-lee-catcam.de/index.htm

Il risultato è fantastico, e le foto le trovate qui: http://www.mr-lee-catcam.de/pe_catcam1.htm

Manifesto della neotopografia Monday, 24 September 2007

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Noi siamo i discendenti dei Nuovi Topografi, che ci hanno indicato la strada da percorrere.

Di Adams ce n’è uno solo: Robert.

Rinneghiamo l’estetismo compiaciuto e la Falsità dei truccatori: crediamo nella Verità solo e soltanto perché essa è nuda e invisibile.

Noi non pieghiamo nulla e nessuno al volere della nostra indole: siamo inermi e sopraffatti dalla Bellezza, e non la ricerchiamo. Noi non cerchiamo nulla.

Fotografiamo il territorio circostante perché non si deve mettere in posa: esso sta, qui e ora.

Non aspettiamo l’attimo fuggente: esso è, qui e ora.

Non attendiamo l’affanno di un nuovo progetto, né una nuova idea: il progetto siamo noi stessi.

Il neotopografo ama fare la fotografia, perché in quel momento essa è solo il nutrimento della sua anima.

Il neotopografo non ha il culto della personalità, ma ama ciò che guarda.

Il neotopografo non vuole “fare una bella fotografia”, ma si abbandona all’inconscio tecnologico della macchina perché la Bellezza entri con passi felpati dalla porta di servizio.

Chiunque può divenire neotopografo, purché abbia la fede.

Mostra di fine anno dell’Istituto di Belle Arti Thursday, 31 May 2007

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Si inaugura oggi, presso i locali dell’Istituto di Belle Arti (in via Duomo, 14 a Vercelli), la consueta mostra di fine anno. Esporranno i loro lavori gli allievi dei corsi di Pittura, Fotografia, Disegno, Scultura, Decorazione ceramica, Legatoria e Incisione.

La mostra proseguirà poi nei giorni di venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 giugno.

Lunedì si sbaracca.

Il paesaggio: fotografia Vs. pittura Tuesday, 22 May 2007

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I fotografi hanno difficoltà a rendere i paesaggi con la stessa drammaticità dei pittori, perché non possono aggiungere nulla. Se la scena è vuota, in quel modo va mostrata. I fotografi migliori accettano questi limiti e affrontano lo spazio come un enigma antiteatrale, un palcoscenico senza centro. Le loro immagini hanno qualcosa di banale, ma è proprio questo riconoscimento della semplice superficie delle cose che ci porta a legittimare la difficile rivendicazione del fotografo: la coerenza col paesaggio. Nel riconoscere le qualità comuni dei luoghi, sappiamo che questo è il nostro mondo e che il fotografo non ha barato per cercarvi un senso.

(Robert Adams)

Ricominciamo a parlare di fotografia Tuesday, 15 May 2007

Posted by codadilupo in Fotografia.
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Non ne parlo molto di fotografia, qui. O almeno non parlo molto della “mia” fotografia.

Ormai mi sto trasformando in un piccolo asceta dello strumento fotografico. Dopo l’abbandono del formato 35mm (la pellicola coi “buchetti”, per intenderci) mi sono dedicato al 6×6, prima, e da alcuni mesi al 4×5″ (singole pellicole piane di dimensioni 9×12 cm – circa). Sempre e solo bianconero. Ed è tutta un’altra storia.

Perché asceta? Perché ormai la sensazione è quella di vivere in un mondo a parte. Gli amici ti guardano in modo strano, e pensano che sei pazzo a girare con un accrocchio col quale ci metti 15 minuti a scattare una foto, e devi sempre usare il cavalletto anche se c’è una luce accecante.

In queste settimane sto preparando la mostra di fine anno dell’Istituto di Belle Arti, che frequento da diverso tempo e dove quest’anno mi diplomo (diploma che non serve a un cazzo, se non a vantarmi con gli ignari). Adesso tocca alle sessioni di stampa, nella camera oscura delle Officine Teslawood (e purtroppo mi tocca saltare le prove del coro, ma un uomo ha delle priorità nella vita).

Qui sotto, un esempio di quello che stiamo facendo:

larizzate.jpg

E qui di seguito, il testo di presentazione che pensavo di accompagnare alle foto esposte:

Larizzate: il borgo dimenticato (e altre storie rurali)
La fotografia di denuncia non esiste più. Sommersi come siamo da immagini di ogni tipo (foto/video) sempre più crude, e sempre in maggiore quantità, la nostra sensibilità si è affievolita ed inaridita. Nemmeno le amministrazioni ormai assumono qualche iniziativa.
Smuovere gli animi, le coscienze? Figurarsi se può farlo qualche foto, al massimo esse possono indurre ad un breve momento di riflessione (o malinconia, fate voi).
Così, prendete queste immagini per quello che sono, ossia il ritratto di un mondo che si va disfacendo.

Massimiliano Graziani, nato a Vercelli nel 1970, fotografa dal 2002. Le fotografie presentate sono realizzate con una Graflex Crown Graphic in grande formato (4×5″ – 9×12 cm).
Le sue principali influenze sono Robert Adams, Paul Strand, Ciprì e Maresco, Tom Waits e Gennaro Gattuso.
Grazie a Luca Seghizzi, Edoardo Gennaro e Anna Rosso, senza il cui apporto, supporto e amicizia nulla di tutto ciò avrebbe potuto esserci.

Tu che passi di qui e hai letto fino a questo punto, fammi un piacere: dimmi cosa ne pensi, soprattutto del testo. Grazie!

PS. La mostra si inaugurerà il 31 maggio, ma vi avvertirò per tempo con maggiori dettagli.